Essere presenti

Siamo giunti alla fine dell’anno. Come sappiamo, un anno molto particolare che segnerà la storia. Il nostro gruppo cerca di comprenderne il suo profondo significato. Abbiamo  compreso il valore del ciclo, sia esso piccolo come il giorno sia più ampio come l’anno solare.
Sappiamo riconoscere l’ importanza, di fare la cosiddetta verifica, o retrospezione della nostra vita. Per fare questo, dedichiamo uno spazio apposito per recuperare la quint’essenza della nostra vita dell’anno trascorso. Cerchiamo di trarne tutti gli insegnamenti che la vita inesorabilmente ci offre. Questo al fine di poter dare un impulso progettuale al nuovo incipit imminente.
Nel nostro percorso stiamo cercando di sperimentare la “presenza” condizione indispensabile per realizzare la conoscenza di sè stessi ed apprezzare al meglio il nostro presente.
Per consegnare all’etere il nostro dono, iniziamo con pubblicare il contributo di Yleana,  in seguito ne pubblicheremo altri  nella speranza di trovarci tutti migliori .
A tutti i tre gruppi di AMA1 di Torino, di  AMA2 di Brescia ed AMA3 di La Spezia, il nostro augurio per un futuro luminoso per creare comunione nella comunità. Da cuore a cuore.
Gabri

Vorrei fare una premessa sull’essere presenti al momento. Un esercizio chiaro e insieme difficile. Voglio infatti commentare un passaggio della poesia di Alda Merini, che riguarda il valore del qui/ora: “Devo liberarmi del tempo e vivere il presente giacché non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante”. Ricordandoci che si tratta di Poesia. L’avevo inviata anche ad un’amica, per una spinta in avanti rispetto al passato, per tentare di non lasciarci sfuggire gli attimi presenti. Lei però mi ha scritto che non intende assolutamente rinunciare al suo passato, né rinnegarlo perché è ciò che la fa sognare.
Non credo che la poetessa intendesse questo ma si potesse riferire, ad esempio, ai fantasmi della mente che possono bloccare ogni evoluzione. Prendendo spunto da questo, mi sento di portare al Gruppo una sintesi di pensieri che mi hanno accompagnata da sempre.
Essere presenti all’ora/adesso, non significa affatto far scomparire o rinnegare il passato poiché il passato penetra in noi, siamo noi. Per me, il mio passato sono i miei genitori, sono gli alberi che ho toccato e l’aria che ho respirato, sin dal primo secondo di vita. Io sono tutto.
Io ora sono il pacchetto del mio passato… è tutto qui nelle mie mani. Non posso annullare alcuna delle minime cose del mio passato, nemmeno il ragnetto che ho delicatamente accompagnato fuori dalla mia stanza.
Il passato tuttavia, mi deve far crescere ed evolvere, senza crearmi ossessioni e soprattutto cristallizzazioni che creerebbero un blocco alla mia evoluzione, impedendomi di realizzare il senso della Vita. Non riuscirei a fare esperienze, ad imparare, ad essere fluida, ad esercitarmi a surfare sulle onde più alte, a lasciarmi pervadere dalla bellezza.
Io penso che esiste un passato/presente, un passato che è Sempre ORA/ADESSO. E questo passato “sono io”, la mia essenza, il mio nucleo, perenne. Passato, Presente, Futuro, il SEMPRE. Sin da bambina, ho uno strano senso del tempo. Come se fosse impacchettato. Tutto su una linea orizzontale.
Dopo questa premessa, forse ovvia per molte/i di noi, arrivo più specificatamente al qui/ora… Sono
pronta ad ascoltare con grande attenzione ciò che ognuno di noi ha da dire su questo… non è “Tema” la parola che cerco, forse è “Preghiera”.
Yleana

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4 risposte a Essere presenti

  1. Anna Fusaro dice:

    Il passato ed il futuro possiamo interpretarli come ancoraggi del presente, ci accompagnano nelle scelte del quotidiano. Credo siano inscindibili come lo sono i nostri corpi fisico emozionale e mentale, ma è il nostro grado di libertà che muove le scelte di campo
    diversificando le posizioni, ed è dalla nostra mente superiore che riusciamo a fare del qui ed ora uno spazio di armonizzazione e benessere focalizzandoci senza pregiudizi e giudizi. Obliare il sé minore per vivere come anima il più possibile è l’augurio del tempo che viene per tutti noi. Un augurio luminoso da Ama3

  2. Silvana Esposito dice:

    Una riflessione un commento dopo aver letto Gabriela , Yleana e Gianna
    La presenza, l’essere qui ed ora.
    Anni fa mi sono avvicinata a questo argomento Affascinante e che anche allora mi aveva attratto. Posso affermare oggi con certezza che una cosa è leggere o conoscere l’argomento altro è praticare ciò che stiamo facendo ora.
    Posso dire che ora vivo questo tema sulla mia pelle , quando mi soffermo a domandarmi chi sono ora, cosa sono, cosa faccio e magari anche perché…. beh… bisogna abituarsi , essendo per me una nuova modalità di approccio ma è percorribile.
    Secondo me può divenire come un atto riflesso ( in biologia e fisiologia si intende una azione/reazione del nostro organismo immediata e automatica che non necessariamente passa dal cervello ma usa un percorso neurologico più breve).
    La presenza , l’essere qui ed ora, una modalità che all’inizio è guidata dall’intento quindi intenzionale , ma col tempo può divenire automatica, una modalità “normale” per l’individuo , direi una di quelle azioni e attività quotidiane a cui col tempo ci si affeziona , quasi come un rituale .

    Il passato
    Noi siamo il risultato del nostro passato, di ogni azione, di ogni pensiero o riflessione, di ogni scelta , di ogni risposta o reazione buona o meno buona che ci è arrivata dagli altri. Penso anche che noi siamo il risultato non solo del nostro passato come individuo ma anche del passato ed esperienze prenatali ma anche di chi ci ha preceduto sia dei genitori, sia della famiglia , sia delle precedenti generazioni …. dalla notte dei tempi fino a noi.
    Bisogna avere cura e consapevolezza anche di questo passato che non è nostro ma che comunque ci ha formato e che continua ad agire. Ci può aiutare a comprendere meglio chi siamo, cosa facciamo e perché.
    Ma credo sia saggio prenderne le distanze con occhio benevolo, e vivere ponendoci nuovi obiettivi e nuove esperienze.

    Il futuro
    La condivisione di Gianna in effetti si sofferma sulla nostra evoluzione e crescita, riguarda e affronta le scelte e gli obiettivi che ci dovremmo porre di ogni momento del presente e che mattoncino dopo mattoncino determinano ciò che vorremo essere come individui.
    Questo passaggio terreno ci permette, se lo vogliamo, di non vivere come esseri statici ma dinamici nell’ottica del variabilità.
    Afforzare la paura del nuovo con coraggio e fantasia scegliendo sul nostro percorso ciò che ci arricchisce e ci fa crescere e migliorare
    Un must che la mia esperienza di vita ha fatto suo ma che ha determinato anche tante divergenze con chi guarda solo indietro o che si è fermato.

  3. Yleana Damiani dice:

    È vero. Questa riflessione mette il punto e chiarisce. L’essere presenti in effetti mi sta aiutando a vedere la realtà del momento. Se è una realtà che mi presenta difficoltà cerco di vederle, affrontarle, e passare ad altro. Una veloce riflessione su alcuni aspetti della mia vita, sul suo scorrere. Sono stata da sempre affascinata dall”avventura, sin da piccola. La mia immagine dell’avventura era il viaggio, le foreste, le giungle da attraversare, le montagne e il mare, il classico insomma. Ora dico che l’avventura è la vita e le immagini di un tempo erano senz’altro indicazioni simboliche. Che ho percorso, realizzando la vita per come si è presentata. Affrontando tutto come un’avventura. Oggi, nel mio presente, mi si presenta tutto questo nelle mia coscienza, affiora la consapevolezza di questa realtà. Sono pronta per altre avventure, ma soprattutto sono pronta a riprovare l’esperienza praticando scelte sempre più consapevoli e obiettivi più chiari. Cosi come viene suggerito dalla riflessione proposta da Gianna, alla quale sone grata. Sempre. Questo mio commento è “buttato giù” di getto… pazienza x errori ma spero sia chiaro.

  4. Gianna dice:

    dopo aver letto il testo di Yleana desidero condividere questo testo che ho letto su https://www.facebook.com/tempiouniversale e che mi sembra molto appropriato.
    “Nella fine dell’anno si può trovare un momento di consapevolezza volto a fare un bilancio delle prove affrontate, dei successi raggiunti o degli ambiti di miglioramento, è quindi anche l’occasione ideale per guardare avanti e porsi nuovi obiettivi.
    Nessuno di noi desidera vivere una vita di consuetudini o peggio ancora di inerzia, proprio per questo prefissarsi degli scopi è indispensabile se si vuole dare una direzione efficace alla propria esistenza. Senza una meta chiara rischiamo di perderci nelle paludi dell’abitudine, dove tutti i giorni scorrono veloci gli uni uguali agli altri, un tipo di sonnambulismo che dobbiamo evitare a tutti i costi.
    La pratica dell’osservazione costante di noi stessi e di tracciare dei resoconti della nostra vita, mentalmente o per iscritto, è ciò che più di ogni altra cosa ci aiuta a rimanere desti e attivi mentre proseguiamo il nostro cammino di espansione spirituale, espansione che, giova ricordare, non ha fine.
    Nessuno di noi dovrebbe mai sentirsi tanto soddisfatto da non avvertire più l’esigenza di porsi degli obiettivi. La nostra anima si è incarnata per fare più esperienza possibile di questa dimensione terrena e, con una buona dose di fantasia, possiamo trovare sempre nuovi ambiti per metterci alla prova, perché è così che si cresce, rompendo gli schemi e cimentandosi in nuove avventure.
    L’entusiasmo e l’ottimismo sono i migliori alleati quando ci si affaccia verso nuove esperienze. L’apertura mentale e la rinuncia a qualsiasi pregiudizio sono essenziali se ci si vuole dirigere al di là dei propri confini. Ogni giudizio e ostilità equivalgono ad un muro che ci divide dal resto del mondo, impedendoci di riconoscere le opportunità di crescita che spesso ci attendono proprio dietro l’angolo. Osare con un pizzico di follia, questo può aiutarci a chiudere gli occhi e fare il passo avanti del quale abbiamo bisogno”.

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