Undicesima fatica di Ercole

ercole4Cari tutti, l’undicesima fatica inizia con la potente affermazione: “la singola fiamma deve accendere le altre quarantanove”. (7×7, un lambdoma).figure20
Questa volta Ercole, ormai realizzato ha la possibilità di ritornare sui suoi passi per aiutare i fratelli in cammino, portando la sua luce.
Il suo compito ora è quello di ripulire le stalle del re Augia che da 30 anni non vengono pulite dagli escrementi creando sporcizia, fetore, malattia e morte per gli abitanti del regno. Ercole ormai capace di usare il mentale asservito al sé superiore, medita e trova la soluzione. Riesce ad abbattere i muri delle stalle (i muri della separatività, dell’ignoranza e dell’illusione) e fa scorrere l’acqua dei due fiumi, della vita e dell’amore.
Questa fatica è ricca di simbolismi. Ci mostra infatti la realtà dell’era dell’acquario, verso la quale l’umanità si sta ora dirigendo. Le ere hanno una durata di circa 2500 anni. Attualmente stiamo attraversando l’epoca di transizione che dai pesci ci immette nell’acquario.
contattoA noi tocca vivere la difficile epoca di transizione tra le due ere. L’era dei pesci che ha avuto il suo iniziatore con il primo avvento dell’energia Cristica, ha portato al mondo il superamento dell’epoca di ariete che aveva portato la legge Jeovita. Questa, una volta interiorizzata e non imposta dall’esterno, apriva la strada all’epoca dell’amore di cui il Cristo è stato portatore.
Il seme dell’amore, deve ancora fecondare il cuore dell’umanità e troverà la sua manifestazione, appunto, nell’era di acquario. L’era dei pesci, ancora attiva in questa fase, ci ha portato ad una maggiore consapevolezza dell’“Io sono”, con la sua dualità. E’ il simbolo dell’uomo Ercole che è anche figlio di Dio, Spirito e Materia.
Come più volte ricordato, l’individuazione è indispensabile, per poter procedere, verso la relazione, per una coscienza che dall’individuale si apre ad una visione inclusiva a tutta l’umanità e ai regni di natura (minerale, vegetale, animale, umano).
Ora stiamo vivendo i prodromi dell’era acquariana. Ci sono persone e gruppi, ormai impegnati ad interpretare le energie di comunione, fratellanza ed amore intelligente.
Noi possiamo definirci tutti aspiranti servitori. Mentre ancora lavoriamo per realizzare la personalità integrata, stiamo rispondendo all’impulso, sentito, intuito e compreso di diventare in qualche modo servitori.
Vien detto infatti che l’uomo può essere un maestro perché ha imparato a servire e può servire perché è un maestro.
Ancora una volta, si comprende il compito dell’iniziato, colui che serve. Le competenze che come aspiranti possiamo acquisire sono:

  • Il servizio altruistico, la nostra coscienza non è più accentrata in noi stessi.
  • Il lavoro di gruppo, assume una nuova grande importanza. Nella nostra vita, abbiamo potuto assistere a grandi trasformazioni in vari settori: nella società si è iniziato da tempo a parlare di lavoro in equipe, in team, il saper stare e lavorare in gruppo diventa una condizione indispensabile per l’evoluzione personale della società. Il gruppo diventerà sempre più la palestra per interpretare le energie acquariane portatrici di fratellanza, amore in manifestazione e universalità.
  • L’auto-sacrificio diventa indispensabile per progredire verso la capacità di servire. Come Ercole, noi nonostante i nostri limiti, possiamo contribuire a ripulire il mondo, iniziando da noi stessi. Nella fatica precedente infatti ci viene richiesta vigilanza sui nostri pensieri, parole ed opere.

Aquarius-2--L’acquario è raffigurato con un uomo che porta una brocca capovolta da cui scendono due rivoli. Quello della vita, dell’energia che tutto permea, a cui diamo vagamente il nome di Dio e quello dell’amore.
Un’energia questa, ancora da scoprire e soprattutto interpretare nella nostra quotidianità (nel vangelo Gesù indica di seguire l’uomo, portatore di una brocca).
Nella fase di transizione tra le due ere, pesci ed acquario, noi viviamo ancora nel conflitto in ogni settore della vita umana. Nei prossimi 2000 anni ed oltre avremo modo di vivere senza conflitti, con una personalità asservita al sé superiore. gruppo-di-anime-affiniRealizzeremo una coscienza di gruppo e tutti lavoreremo per il bene comune, ognuno con il proprio talento, colore, qualità in espressione. Impareremo a comunicare e lavorare insieme, riconoscendo l’altro come indispensabile, da sostenere, mentre impariamo la vera collaborazione. (Nel nostro percorso, abbiamo più volte usato le analogie del gruppo, i colori della luce, l’orchestra, ecc.).
Certamente questo è un lavoro lento, difficile ma non privo di conseguimenti. Il testo ci ricorda di essere sobri, consapevoli. Afferma infatti: “cerchiamo di essere veramente umani prima di diventare superumani”.
Cerchiamo di essere più onesti possibile con la luce che abbiamo, coltiviamo lo spirito acquariano di non separatività, di amore, di comprensione, tolleranza e di liberazione dall’autorità, traendo da ogni essere umano il meglio che è in lui.
Anche questa comunità appartiene al grande gruppo di uomini e donne di buona volontà orientati verso il bene comune. Per questo siamo precursori per cui ci viene chiesta una prova che comporta solitudine ed incomprensione.
Giovanni Battista diceva: “Io sono venuto a preparare la strada a colui che viene dopo di me e che è più grande di me”. Con questo pensiero cerchiamo di comprendere il significato di preparare la via al nuovo avvento, sia esso una era, un avatar, un ritorno di un maestro o di un gruppo adombrato.
Noi siamo coloro che attendono, nella bella asserzione di “tendere a”, “andare verso”. Attività questa tutt’altro che passiva, come viene comunemente intesa l’attesa. Essere, diventare sempre più creativi, seminatori di nuovi pensieri, nuovi valori, nuovi principi per preparare una nuova cultura che sarà acquariana. Una nuova cultura capace di costruire una nuova civiltà.carita_vanessa
Insieme lavoriamo consapevolmente per creare comunione nella comunità.

Gabri

 

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