Tornare sui propri passi

Spesso chi torna sui propri passi è giudicato come un codardo, oppure come una persona che non sa difendere con orgoglio le proprie decisioni, quindi si pensa che si tratti di debolezza.

A volte è necessario ritornare sui propri passi per comprendere meglio, per osservare in modo diverso, per vedere le cose sotto un’altra luce: accorgersi che il paesaggio in primavera non è lo stesso che in inverno e il giorno non è uguale alla notte, osservare il frutto che è maturato o la pietra che è rotolata in un altro posto.

A volte tornare sui propri passi è darsi un’altra possibilità.

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3 risposte a Tornare sui propri passi

  1. Sara dice:

    A volte può essere veramente salutare fermarsi, guardare indietro, tornare sui propri passi, fare un bilancio, riconoscere limiti, errori, risorse, aspirazioni … e riprendere il cammino interrotto o deviato con una nuova consapevolezza di chi eravamo, di chi siamo e di chi vogliamo diventare o fare.
    È un passo che implica umiltà e coraggio, saggezza e autenticità, onestà e maturità intellettuale.
    Sara

  2. Enio dice:

    Dopo aver fatto una serie di scelte sbagliate o che non portano da nessuna parte, si può tornare sui propri passi.
    Ho sentito spesso giudicare chi torna sui propri passi come un codardo, oppure come una persona che non sa difendere le proprie idee o decisioni. Bisogna vedere anche come si ritorna sui propri passi. Per me comunque è un percorso, maturato da una nuova consapevolezza o da una nuova saggezza. Alcune volte si torna sui propri passi per poter vedere la strada da un altro punto di vista, magari dopo l’incontro con una persona o una nuova situazione.

  3. Silvana dice:

    Se vuoi andare avanti spesso devi tornare indietro , tornare sui tuoi passi.
    Oppure se vuoi essere avanti talvolta bisogna fare un passo indietro

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