Quale analogia in Internet sull’acqua?

A cura di Elisa

Analogia sull’acqua… Il mio contributo è marginale, cerco di dare una cornice agli approfondimenti del gruppo AMA2, provando a cercare tramite il motore di ricerca “Google” le analogie presenti con l’acqua, alla portata di un “clic”.

ACQUA come energia…
La corrente elettrica è paragonabile all’acqua. La metafora non è nè nuova, nè originale ed è utilizzate da sempre per spiegare il funzionamento dei circuiti elettrici. La corrente elettrica si genera per il movimento degli elettroni in un materiale conduttore come il rame o il ferro in cui gli elettroni abbondano e possono muoversi facilmente. Gli elettroni creano un flusso e possono essere visualizzati come un flusso d’acqua che scorre in un tubo.

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La consolidazione è un fenomeno proprio dei mezzi porosi coesivi saturi dalla bassissima permeabilità sottoposti ad un carico esterno; consiste nella progressiva deformazione del mezzo caricato nel tempo, al contrario di tutti gli altri materiali che sotto un carico presentano una deformazione immediata.

ACQUA che purifica…
L’analogia dell’acqua per Ungaretti è quella della purificazione , elemento rasserenante , di unione con la natura , simbolo del fruire della vita e dello scorrere del tempo. L’immersione diventa una penetrazione nell’armonia del cosmo, un atto per sentirsi in armonia con l’universo.
Cosa rappresentano “i fiumi” per Ungaretti? Bagnarsi nell’Isonzo, lungo il fronte equivale per il poeta ritrovare in quelle onde la memoria di tutti gli altri fiumi che ha visto scorrere e che hanno scandito le varie fasi della sua vita. Il poeta s’immerge nell’Isonzo, come una reliquia si adagia nell’urna perché lui si sente un relitto, ma al tempo stesso è assetato di pace e di quiete : questo bagno nel fiume è un bagno rigeneratore-liberatorio ed anche religioso( urna – reliquie).

ACQUA come essere & origine
Secondo il famoso psicoanalista E. Fromm parla di due dimensioni dell’esperienza, l’Avere che si basa sul Potere, sul possesso, sull’interesse economico e sul consumo, e la dimensione dell’Essere, che ha come base il percorso esistenziale, emozionale e di autorealizzazione delle persone, dei gruppi e delle comunità.
Da questo punto di vista dunque diciamo che – L’acqua non è un bene e non si consuma – (impossibile trattarla come bene di consumo) l’acqua è una componente essenziale della Vita, quest’ultima intesa in senso biologico e psicofisiologico. Acqua dal punto di vista di una dimensione dell’Essere, rispetto a quella dell’Avere.
In senso biologico, la vita nasce nell’acqua, acqua è essenziale per i processi metabolici, cioè le reazioni chimiche che danno origine alla vita. La filogenesi, cioè l’evoluzione degli esseri viventi dalla preistoria fino ad oggi, ha origine nell’acqua ed ha come grande capitolo il passaggio dall’ambiente acquatico a quello terrestre. Nell’ontogenesi, cioè lo sviluppo del singolo essere vivente, il feto si sviluppa nel liquido amniotico, ricapitolando in pochi mesi l’evoluzione della specie; senza acqua saremmo polvere liofilizzata; polvere di Sali minerali e proteine..
“Nasciamo dall’acqua e ci portiamo il mare dentro”
La composizione dei liquidi del corpo è simile a quella dell’acqua marina. Abbiamo fatto un’operazione attraverso la quale una parte di mare ce la portiamo dentro, l’abbiamo sigillata nel nostro corpo e per questo dobbiamo continuamente reintegrarla, bevendo appunto, da ciò il nostro bisogno di acqua. Siamo fatti di acqua — per molti aspetti biologici e psicologici siamo acqua. Questi aspetti sono risaputi da noi, ma ad un livello cognitivo difficilmente formano una consapevolezza esistenziale del nostro “essere Acqua”, che ci deriva in modo più esplicito dai miti, dai riti, dall’arte. La sacralità dell’elemento Acqua in tutte le culture antiche ci dimostra come ci fosse in queste una profonda consapevolezza del rapporto ecologico dell’uomo con questo elemento e con la natura, dell’uomo come parte di un tutto. L’acqua infatti è simbolo universale e polisemico che racchiude in se stesso molteplici significati, anche contrapposti tra loro. In molte cosmogonie antiche l’acqua è la fonte di ogni forma di vita e costituisce il supporto della creazione. Dalla biblica Genesi alla mitologia Indù, al Corano, l’Acqua è citata come luogo di nascita delle creature animate e inanimate dell’Universo. Nel poema mesopotamico Enûma Eliš , Apsû (l’Abisso) è il Dio primordiale delle acque dolci che esisteva prima della creazione:
Anche il mito omerico della creazione associa una divinità primordiale e acquatica, l’Oceano, alla nascita dell’universo.
Per i Cinesi, questo elemento è la dimora del drago e la vita stessa proviene dalle acque.
Diffusi sono poi i miti che narrano di divinità delle acque o della nascita di una divinità o di un essere sovrannaturale dall’acqua. Un celebre esempio è costituito da Afrodite, il cui stesso nome in greco antico significa “nata dalla schiuma”. Nella mitologia celtica troviamo le fate del lago e dei fiumi.
Tra i filosofi dell’antica grecia Talete di Mileto (VII° sec. A.C.) individuò proprio nell’acqua il principio di tutte le cose, constatando che l’elemento liquido è presente ovunque sia presente la vita.
Fin dai tempi antichi della religione ebraica, ma ancora ai giorni nostri, il mikvè rappresenta una piscina per le immersioni rituali dei proseliti, per coloro che si convertono all’ebraismo.

ACQUA come la MADRE (che ci dona la nostra Vita…)
L’Acqua rappresenta per eccellenza il principio vitale che penetra le cose della natura. Gli Aztechi pensavano che la pioggia fosse il seme del dio della tempesta Tlaloc, quindi sottolineavano l’importanza dell’acqua che attraverso la pioggia feconda la terra. L’Acqua viene espressa come principio cosmico femminile, anima del Mondo, Madre per eccellenza, generatrice di vita. Quest’aspetto femminile si esprime attraverso attributi di passività, accoglienza, recettività.
Secondo C. G. Jung la proiezione dell’immagine materna sull’acqua conferisce a quest’ultima delle qualità quasi magiche, peculiari della madre, come quelle di dare la vita.
Ungheresi e Finnici pregavano la madre acqua, simile alla madre terra, per avere figli. In Messico il primo lavaggio di un neonato avveniva tra litanie di ringraziamento alla dea dell’acqua, considerata la vera madre del bambino.
In India, migliaia di devoti hindu (pellegrini, sadhu e gente del posto), all’alba compiono il loro cammino di discesa dei ghat per immergersi nelle sacre acque del fiume, il Gange o “Grande Madre”, considerata una divinità vivente grazie a cui è possibile raggiungere il mondo degli antenati, il Pitriloka. L’Acqua si dimostra dunque un elemento simbolico importantissimo non solo a livello biologico ma psicofisiologico, traduce in termini di vissuto, sentire emozionale psicofisico, delle esperienze universali come la nascita, la trasformazione, la purificazione, ma anche il pericolo e la morte.

ACQUA come uno specchio, che ci riflette…
L’acqua può anche assumere le funzione di specchio, così come dimostra il mito di Narciso. Rimanda un’immagine di noi riflessa, come l’atteggiamento materno di rispecchiamento nei confronti del bambino va a formare l’autoconsapevolezza, l’auto-coscienza di sé del bambino. E’ l’elemento che mette in comunicazione (fiume come tramite per gli spostamenti), crea un ponte nei miti tra lo spirito e la materia, mondo dei vivi e dei defunti.
ACQUA come trasformazione (adattamento)…
Il suo stato liquido la rende libera da qualsiasi vincolo e le dà la capacità di trasformarsi e assumere qualsiasi forma, riempiendo gli spazi e colmando i vuoti. È elemento dinamico, che scorre e può generare trasformazioni, rappresenta il flusso del divenire. In nessun momento è uguale a se stessa. Panta rei os potamòs (dal greco πάντα ῥεῖ ὡς ποταμός), tradotto in “Tutto scorre come un fiume” è il celebre aforisma attribuito ad Eraclito: “Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va.”
Bachelard, afferma inoltre che l’acqua, tra tutti, è l’elemento che più si avvicina all’uomo per la sua analogia con la scorrevolezza: la vita dell’uomo scorre così come scorre un fiume nel suo letto.

ACQUA come una terapia…
L’acqua è espansione e profondità, è ricettiva e purificante, è terapeutica, portatrice di energie segrete e guaritrici. In Gambia le donne con problemi di fertilità s’immergono ancora oggi negli stagni del coccodrillo sacro, perché le loro acque sono ritenute propizie al concepimento.
Inoltre, per i romani era oggetto di culto la fonte dedicata alle Camene (ninfe delle fonti), perché si riteneva, che le sue acque avessero il potere di risanare gli infermi
Caratteristiche dell’acqua presenti non solo nel suo essere biologico, ma nella percezione condivisa simbolica e archetipica dell’acqua.

ACQUA come il nostro inconscio…
Nei sogni e nelle fantasie, inoltre, il mare, o una qualsiasi vasta distesa di acqua, significa l’inconscio. Anche quest’ultimo può essere collegato all’aspetto materno dell’acqua, perché esso viene considerato in psicoanalisi come madre o matrice della coscienza. Una parte di noi sconosciuta come un mare interno con delle isole di coscienza che emerge dall’inconscio. Nelle tecniche psicoterapeutiche fantasie guidate il fiume rappresenta la forza vitale, e dalle caratteristiche del fiume immaginato si denotano delle caratteristiche personali dello stare psicologico della persona. Si può inoltre proporre l’immaginazione guidata dell’acqua (Immaginazione guidata della fontana di Vezio Ruggieri) come elemento che modifica le tensioni corporee e la psicofisiologia della persona, in senso psicoterapeutico. l’acqua è rappresentata anche come elemento negativo, e spesso nelle antiche leggende è popolata da creature misteriose e terribili che simboleggiano gli strati profondi e inconsapevoli della personalità, l’inconscio. In Omero le Sirene simboleggiano la bonaccia, la stasi, i rischi del mare, il fascino dell’ignoto, i mostri marini Scilla e Cariddi sono l’emblema dei vortici e dei gorghi, richiamano alla mente tematica dell’essere trascinati e sopraffatti dall’elemento pulsionale, emozionale; Poseidone, dio del mare, permaloso e irascibile, rappresenta l’incontrollabilità dell’elemento acqua. Il mare rappresentava l’ignoto, per questo l’acqua si carica anche di un simbolismo che ne fa il confine tra la vita e la morte (il mondo non conosciuto, che incombe all’orizzonte), tra la creazione e il nulla (la terra e gli abissi inesplorati).

ACQUA come Musica…
Una similitudine tra acqua e musica si trova nello scorrere e nel fluire, movimenti che appartengono all’acqua come alla musica, quindi si trovano ad essere simbolo e manifestazione del procedere del tempo. Nelle sue varie forme (fiume, mare, pioggia, neve, ghiaccio, nebbia…) l’acqua è come la musica, espressione della creazione infinita, che nel suo incessante mutare, rimane sempre se stessa.
Debussy e L’acqua
Debussy in particolare tra tutti gli altri compositori ha parlato dell’acqua, è disceso per noi a sondare nelle profondità di questo elemento attraverso le sue composizioni. L’acqua diventa l’autentica dinamica, il flusso interno della sua opera.
Debussy tratta i suoni e i timbri come una materia Liquida
Debussy non usa mai una descrizione interamente materiale,
ma si limita all’utilizzazione del valore interiore del fenomeni. (V . Kandinskij)
l’acqua è stata associata anche ad altri significati e simbologie, molto varie e complesse, talora anche opposte, sempre secondo l’epoca e il luogo di riferimento. È frequente, in particolare, l’accostamento al tema del tempo, la vita e della morte, dell’eterna giovinezza, del peccato e della purificazione, della parte più profonda della personalità.
ACQUA come la morte…
Oltre a rendere possibile o persino creare la vita, l’acqua è anche in grado di toglierla. Tale associazione è dovuta a più motivi e ha dato origine a miti e leggende di vario genere. Nelle culture dedite alla pesca o al commercio navale, ad esempio, le acque dei mari, dei laghi e dei fiumi rappresentano una fonte sia di sostentamento sia di pericolo: episodi drammatici come i naufragi e gli annegamenti sono alla base o hanno comunque favorito una valenza negativa dell’acqua, vista dunque come simbolo di morte. Attorno a fiumi e specchi d’acqua, infatti, nascono spesso racconti di creature mostruose che tendono insidie a pescatori e marinai.( es. ninfe, sirene, mostri marini che popolerebbero mari e oceani nell’immaginario, soprattutto dall’antichità al Medioevo, di marinai, geografi e scrittori.) Inoltre, come la sorgente dei fiumi è associata alla nascita, e dunque all’inizio della vita, la foce lo è invece alla morte. Le acque del mare all’orizzonte, d’altro canto, paiono inghiottire il sole al tramonto; perciò l’immagine del sole che s’immerge nell’acqua è spesso connessa, nell’antichità, con il mondo dei morti e l’aldilà in generale.
All’acqua è legata anche l’idea del sacrificio, ad esempio i Troiani sacrificavano animali al fiume Scamandro, Omero racconta che, adirato per i numerosi corpi di giovinetti gettati nelle sue acque, lo Scamandro si sia scagliato contro Achille. Il dio fluviale più conosciuto era Acheloo che lottò contro Eracle. Si sacrificavano animali anche a Poseidone e alle divinità marine. Altri popoli indoeuropei sacrificavano ai fiumi considerati personificazioni divine, come i Cimbri, i Franchi, i Germani, gli Slavi.
L’acqua, infine, è presente in varie tradizioni popolari come un elemento che salva e purifica, sebbene anche a costo di una quasi totale distruzione; è il caso, ad esempio, delle varie versioni del diluvio universale in cui l’acqua, sotto forma di pioggia, cancella il mondo precedente per rendere possibile il formarsi di quello successivo.

ACQUA come simbolo di iniziazione…
L’acqua è presente in vari rituali di purificazione e/o iniziazione, come le abluzioni, l’aspersione, la lustratio e il battesimo. Nel Feng Shui il secondo ideogramma significa acqua. L’arte cinese della perfetta collocazione pone l’acqua come elemento fondamentale per la modifica del paesaggio. Sin dall’antichità l’uomo ha costruito la sua civiltà vicino a grandi fiumi che con movimento sinuoso allungavano le spire del benessere lungo dolci anse. Se osserviamo l’ideogramma inciso sulle ossa oracolari, la più antica forma di scrittura cinese, notiamo che l’elemento fondamentale è una linea serpentina che si muove dall’alto verso il basso formando una specie di “esse”. L’acqua è il veicolo per trasportare l’energia, il Ch’i. Come energia del Cielo, permette di collegare alto e basso. L’elemento del paesaggio che, pur essendo inconsistente, fluida e adattabile, modella le montagne.
Nell’ideogramma cinese ci sono quattro linee parallele a quella centrale che vengono interpretate come “spruzzi”. Un torrente di montagna, un’immagine presente nella pittura orientale come icona della vitalità, l’elemento frizzante che nutre le forze giovani e robuste. Una così specifica definizione dell’acqua nasconde il significato di una forza che si spezza in gocce, perché il suo movimento è dispersivo, è forte e giovane: tutte definizioni di movimento, di crescita. Una definizione yang. L’ideogramma oracolare somiglia anche al trigramma dell’acqua, linea spezzata in basso, linea continua al centro, linea spezzata in alto. L’unica cosa che li distingue è l’accenno ad un movimento sinuoso al centro, come l’ansa di un fiume, che scorre lento, un movimento yin.
Il fascino degli ideogrammi cinesi su ossa oracolari è il fatto che essi abbiano vita propria. Nel momento in cui le analizziamo esse si raccontano anche come l’energia si rende evidente: una linea intera tra due linee spezzate indicano una pronunciata instabilità di una forza yang tra due forze yin. Il trigramma significa pericolo, una grande massa di acqua, ghiaccio, neve, vapore porta con sé l’instabilità delle tempeste, tsunami, inondazioni, nebbie e la pericolosità di trovarsi in queste situazioni. Sono le forze primigenie che le prime civiltà hanno dovuto comprendere e interpretare per poterle arginare. Le prime forme di regolazione del territorio e dell’habitat umano, in effetti, riguardano la regimazione delle acque.
L’imperatore Fu Hsi, leggendario re-sacerdote dell’antichità cinese, padre delle arti divinatorie, è autore di un trattato, ormai perduto, sulla regimazione dei fiumi, che permise il grande sviluppo dell’agricoltura nelle immense pianure cinesi.

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Al centro del principio di regimazione stava il concetto che le acque che si muovevano sinuosamente, lentamente, creavano le condizioni per lo sviluppo della vita, mentre le acque che correvano veloci e diritte la disperdevano, creando pericolo. Le acque del grande fiume venivano disperse in mille canali paralleli, ricchi di anse e incurvamenti, laghi, vasche di esondazione, intorno a colline artificiali, in modo che la forza eccessiva venisse dispersa e rallentata.
“Ogni cosa è scaturita dall’acqua. Ogni cosa si sosterrà con l’acqua”. J.F. Goethe (1749-1832)

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2 risposte a Quale analogia in Internet sull’acqua?

  1. Mariucc dice:

    Grazie per questa ricerca!!!!! Tutto ci arricchisce se si ha un cuore aperto!!!!!

  2. Gabriela dice:

    Grazie Elisa, questa tua ricerca, condivisa in gruppo, offre davvero tanti spunti di riflessione. Il linguaggio analogico, apre la mente ed il cuore. Buona vita a tutti Gabri

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