La terza fatica di Ercole

Cari tutti, a marzo, ci siamo ritrovati per continuare il nostro cammino di formazione permanente che ci ha regalato uno spazio per lavorare sulle tematiche analogiche della terza fatica di Ercole: La raccolta delle mele d’oro.

faticheAbbiamo traguardato attraverso le prime due fatiche la necessità di lavorare sempre per realizzare la personalità integrata (CORPO, CUORE, MENTE), condizione indispensabile per realizzare la Connessione con il Sé superiore”.
Abbiamo riconosciuto l’importanza degli errori, dei fallimenti, delle prove.
Analogia: (la vita è una scuola, che offre molte materie, ciascuno di noi è ripetente, o rimandato a settembre in una o più materie). Ognuno di noi lavora sulle proprie materie critiche, con consapevolezza, aprendosi ad una maggiore comprensione verso i  compagni di scuola,  favorendo la comunicazione, la tolleranza, la cooperazione ecc.
Sappvitruvio2iamo che per realizzare ciò, serve un costante impegno che ci accompagna per tutta la vita. Occorre quindi volontà, disciplina giusto orientamento, anelito alla ricerca.
Oltre alla esperienza consapevole che ci offre quotidianamente, riflessioni e maggiore consapevolezza, abbiamo a disposizione da sempre molti strumenti per progredire sul sentiero evolutivo.  Lo studio, la preghiera, la meditazione, la contemplazione, il servizio.    Ognuna di queste parole meriterebbe giornate di studio e ricerca. Rimane costante ed indispensabile la VIGILANZA , Tematica esperenziale, costante nel nostro percorso.  Analogia della canzone di G. Gaber “finchè non avrò mangiato una idea non avrò fatto la mia rivoluzione”.

libriErcole ci insegna, la necessità di sviluppare la capacità di cercare senza scoraggiamento e senza fretta.
Per trovare così l’albero della saggezza, è indispensabile la PERSEVERANZA.
Le prime due fatiche ci hanno mostrato l’importanza del mentale, del potere del pensiero, (pensiero concreto, logico astratto e intuitivo) e la capacità di asservirlo ad un bene superiore.
Altra condizione è il riconoscere il corpo emozionale, con le molteplici sfaccettature, funzioni implicazioni.

noteLa terza fatica di Ercole si presenta con cinque prove.
Le cinque grandi prove offerte ad Ercole, possono essere supportate mediante la capacità di coltivare la saggezza, la comprensione, le abilità, la capacità di cogliere le opportunità.
La prima prova ci mette a confronto con il fallimento, chi di noi non ha vissuto questa condizione? la sua necessità di trarne insegnamento, diviene importante.
Così come è importante cogliere gli insegnamenti, le opportunità che la vita offre a tutti (Ercole, non ascolta Nereo).

ercoleLa seconda prova, mette Ercole a confronto con il serpente Anteo dalle 100 teste, ottima analogia per farci capire quanto siano eterogenee e diversificate le facce delle illusioni, delle prove a cui la vita ci sottomette.
Il gesto di Ercole di sollevare al cielo il serpente ci offre molti spunti di riflessione, spesso noi non possiamo combattere contro i nostri stessi mostri (montagna sacra di Jodoroski) noi ci vestito
identifichiamo con le nostre maschere e i propri aspetti caratteriali (analogia del vestito/carattere), possiamo però elevarci, attraverso una direzione alta, verso pensieri armonici).

 

sagittarius-zodiac-symbol_318-62793Questo processo ci riporta ad un’altra analogia che ricorre spesso tra noi, la freccia spezzata.

Anche la terza prova ci è tristemente nota, l’incontro di Ercole con Busiride, il mistificatore.
Quante volte, ci siamo illusi di ottenere risultati facili, seguendo promesse affascinanti, il mondo è pieno di mistificatori, di falsi maestri, di guru, di chiese che promettono se a loro Magic-Magia-ad-Aostaasserviti, paradisi guadagnati, moltissimi potrebbero essere gli esempi dalla storia ai nostri tempi. “Non esiste delusione se prima non creiamo una illusione”.
Questa prova ci rimanda ad uno dei vizi costanti di cui abbiamo già trattato, la pigrizia, la cosi detta accidia, considerata una delle colpe più gravi contro la nostra evoluzione.
Il nostro aspirante, ricorda quindi le parole sagge, e non ascoltate del buon Nereo: “La verità stà dentro di te, in te puoi trovare potere, forza, saggezza”.
La bella analogia di Ercole che alla fine del lungo periodo di immobilità causato dal suo assoggettamento al mistificatore, è propria della consapevolezza di chi riconosce l’insegnamento attraverso l’esperienza fallimentare. Cosi facendo mette l’altro nella condizione di imparare a sua volta.
Ercole, non si vendica così per il lungo ritardo subito nel conseguimento della realizzazione, mette al suo posto Busiride, legato all’altare dell’illusione, affinchè faccia esperienza.

La quarta prova, ci immette in una nuova dimensione, che è la condizione regale, per ogni aspirante al progresso interiore. Con queste due ultime prove entriamo in contatto con la grande realtà del SERVIZIO.
Ercole incontra Prometeo, legato, condannato a dolori atroci, mentre i rapaci gli stappano il fegato.
Pur essendo  intento a recuperare il tempo perduto, non esita ad andare in soccorso del fratello che chiede disperatamente aiuto, si ferma ancora, ma questa volta per aiutare chi cerca aiuto, dimentico di sé e della sua voglia di realizzazione.
prometeoAtlanteUna volta liberato Prometeo, ecco l’incontro con Atlante , che sofferente porta sulle
sue spalle il mondo, il peso dell’umanità.  Atlante non chiede aiuto ma Ercole “lo vede”.
Ancora una volta, dimentico di sé, non esita a prestare aiuto, si carica il peso del fratello.

Ercole, decide di portare il peso dell’altro, la sua sofferenza, la sua fatica.
Questi due modi di servire, meriterebbero un intero seminario e molta attenzione, perché è verso questa direzione che ci stiamo muovendo.
La futura umanità gloriosa, vivrà in semplicità e naturalezza questo servizio.
La terza fatica infatti si esplica su una vasta area, e si dirige verso tutti i poli, indicando che i grandi maestri sono i grandi servitori, che pur avendo conseguito la liberazione, scelgono di tornare tra l’umanità per servire.
Ercole riceve le mele d’oro dalle tre sorelle, Egle ricorda che la via del servizio, le azioni amorevoli, sono pietre miliari della via, Eritema, gli chiede di ricordare sempre il servizio, ed Esperia conclude dicendo: “Vai e servi, calca la via di tutti i servitori”.
Il termine SERVIRE, richiama la parola SERVIZIO, che ci rimanda al suo etimo latino del “SACRUM FACERE”.
Fare le cose in modo sacro,
questo ci propone nuove riflessioni, ripulendo da questo termine tutto ciò che sembra pesante, chiesastico, restituendogli il suo valore. RENDERE SACRA LA NOSTRA VITA.  Nei pensieri, nelle parole, nelle azioni.

Abbiamo letto e meditato il testo della costruzione del tempio.
ariesAriete, ci presenta in tutta la sua bellezza l’equinozio, l’inizio della primavera. Un momento importante di discontinuità, dove le forze si pareggiano. Noi costruttori poniamo la prima pietra, riconosciamo il canone. Poniamo attenzione alla potenza dell’ incipit, di un nuovo grande inizio.

Tutti i partecipanti al lavoro di gruppo, hanno scritto su un foglio anonimo la loro domanda. Durante il prossimo incontro cercheremo insieme delle risposte, sicuri che il gruppo è una risorsa.

Nel precedente incontro ci eravamo dati dei compiti da sperimentare:

  • la prima era quella di porre delle domande personali sul senso dell’esistenza (Arte di porre domande allo spazio ed attenderne le risposte)
  • la seconda riguardava l’esercizio della retrospezione serale e concentrazione creativa al mattino.

 

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Una risposta a La terza fatica di Ercole

  1. Gianna S. dice:

    Questa fatica è, per me, l’essenza della vita stessa degli esseri umani.
    Le basi per costruire la nostra identità integrata passano per il quotidiano percorso, fatto di scelte opportune, sbagliate, e dell’arte di evitare inganni ed ingannatori per poi, con tenacia e calma, andare avanti senza cadere nell’oblio dell’indolenza.
    Imparare a guardare e seguire la via che è dentro di noi e così scoprire il servizio come dono disinteressato verso gli altri.
    Mariangela

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