La quarta fatica di Ercole

Cari tutti, dopo aver attinto i preziosi insegnamenti, che le analogie della terza fatica di Ercole ci han donato, siamo pronti per accogliere gli insegnamenti della quarta fatica di Ercole, che generosamente ci dona.

Quarta fatica, la cattura della cerva

Archeologia-Herakles_Kerynitis-1-400Abbiamo ricevuto molti stimoli dalla lettura e relativa riflessione circa la terza fatica, voglio solo ricordare in merito, l’ultima frase di Egle, che può racchiudere l’essenza di tutte le prove che la fatica propone: “La vita che porta a noi, passa sempre attraverso atti di amore”.
Ora Ercole affronta una prova di grande semplicità esteriore apparente ma capace di risvegliare sul piano interiore, la saggezza e la capacità di scegliere in modo giusto, acquisendo il discernimento.
Infatti l’etimo anglosassone di cerva, hind, significa quella che deve essere presa, sfuggente, difficile da prendere.

istintoLa quarta prova ci indica la necessità di trasmutare l’istinto, in intuizione, intelletto. La capacità di subordinare l’istinto all’intelletto ed all’intuizione. (Analogia della carrozza)
Molti sono i simboli che le antiche culture ci hanno portato dei due segni menzionati nel racconto. Cancro, simbolicamente rappresenta, l’entrata nella forma, l’incarnazione (ricordiamo il simbolo del caduceo trattato nella prima fatica).
L’analogia del cancro o scarabeo per gli antichi egizi, rappresenta l’umanità non ancora individuata, ancora con-fusa con la massa, la specie di appartenenza, è la prima porta nel processo di incarnazione, di manifestazione nella forma. Rappresenta la coscienza di massa, di cui un bel simbolo è l’alveare.
Il Capricorno, suo complementare sta a simboleggiare la seconda porta, detta dell’iniziazione, e significa l’innalzarsi dalla massa in cui l’istinto la intrattiene, per sviluppare la mente superiore di cui l’intuizione è l’aspetto più elevato.
Ricordiamo a questo proposito i tipi della mente: mente concreta, con il suo funzionamento di tipo operatorio, per realizzare poi la mente logico/astratta, passando dal pensiero ipotetico deduttivo e l’intuizione.
Chiaramente la mente superiore, logico, astratta, intuitiva include i primi.
IMG_0041Abbiamo trattato più volte della mente simbolica, dell’immaginazione creativa.
Sappiamo che la maggior parte delle scoperte scientifiche sono legate ad un processo di tipo simbolico/astratto/intuitivo.
Gli aspetti evolutivi perseguibili quando la coscienza è pronta, simboleggiata dal capricorno, si apre la strada all’iniziazione, quando il processo di individuazione è realizzato, nell’autoaffermazione dell’“io sono” che troveremo nella prossima fatica (ricordiamo le 5 età, cronologica, biologica, emotivo/affettiva, intellettiva, tranpersonale/spirituale).
Ecco che al discepolo, chiamato più volte nel racconto: figlio dell’uomo che è anche figlio di Dio, viene proposta la via del Servizio, così ben presentata nella fatica precedente.
L’io così, poco a poco si trasfigura. Comprende il dramma dell’illusione della separatività e della paura.
Realizza la coscienza di Sé nel Gruppo, inizia così a realizzare la Comunione nella Comunità.
La cerva, simbolicamente, rappresenta l’intuizione spirituale o transpersonale. E’ quella estensione della coscienza, quel senso di consapevolezza, altamente sviluppato, che dà al discepolo , la visione di nuovi campi di relazione e gli apre un nuovo mondo dell’essere.
Come scritto nel testo, la lezione della quarta fatica, sostanzialmente, ci ricorda di tenere presente, l’interezza dell’essere umano che attraverso la propria evoluzione, vede realizzarsi tutti gli aspetti della sua natura, senza negarne nessuno.
Imparare nel tempo a dominare ed asservire l’istinto, ancora indispensabile alla vita, procedendo verso le fasi di maturazione dell’intelletto (analogia della carrozza, il cocchiere, la mente, la razionalità evoluta, dirige gli istinti, gli aspetti emozionali, ascoltando le direttive del padrone della carrozza o Sé superiore).
L’aspetto dell’intelletto superiore si realizza attraverso una vita ben orientata, la ricerca, lo studio, la meditazione, la preghiera, la contemplazione, l’espressione degli aspetti creativi, artistici, scientifici e soprattutto attraverso il servizio amorevole ed altruistico.
cuore-in-testa-e1393769233805Una grande realizzazione si compie attraverso l’incontro tra cuore e mente: “pensare con il cuore, sentire con la mente” Lacan.
E ancora i figli degli uomini che sono anche figli di Dio, devono fare proprie queste realtà spirituali, sulla via che non ha mai fine.

Gabri

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Una risposta a La quarta fatica di Ercole

  1. Gianna S. dice:

    La quarta fatica mi riporta a quando, nella vita, siamo messi di fronte all’occasione di conoscere la nostra spiritualità che però, frequentemente, viene manipolata da falsi guru o maestri.
    Utilizzando ciò che abbiamo imparato nelle fatiche precedenti, possiamo servirci di COSTANZA, determinazione e umiltà per conseguire ciò che ci viene chiesto dalla vita e diventare persone che, consapevolmente, scoprono la spiritualità, ricordando, spesso, a se stessi il percorso già compiuto per non farci fuorviare: siamo esseri umani e ciò ci capiterà di sicuro!
    Mariangela

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