Acqua: inquinamento e rimedio

A cura di Giorgio

“Pensieri persi in cerca del futuro; agite qui e ora, bravamente”. E’ una incalzante aforisma di  Goethe che ci dice di non perdere tempo pensando a cosa saremo, faremo nel futuro perché non serve “sprecare questo tempo” fantasticando;  è molto più importante concentrarsi nel presente, “essere presenti nel presente” e non “dormire nel presente, sognando un futuro” che non si realizzerà mai proprio perché il futuro si crea SOLO essendo ben svegli nel presente.

colombe gabbiaSiamo ben consapevoli di quanto ogni nostra azione concreta abbia ripercussioni su tutto ciò che ci circonda? In pochi istanti, oggi,  noi rischiamo di mettere una pesante ipoteca su ciò che sarà nel futuro. E poi, non solo ogni nostra azione; ogni nostro pensiero si propaga attorno a noi e tutti possono “sentirlo” e rimanerne influenzati in quanto siamo tutti connessi, sempre se viviamo nel presente. E’ una grande responsabilità. Ogni nostra azione, bella o brutta, breve o prolungata,  forse permarrà a lungo nel tempo su cose o persone;  pochi istanti bastano per causare su altri delle conseguenze  che dureranno  non si sa per quanto e non si sa quanto impegno ci vorrà per cancellarne il danno.

L’uomo moderno se ne sta rendendo conto, alcuni almeno; prendiamo come esempio i danni che un secolo di industrializzazione hanno provocato sul clima, sulla qualità dell’aria e dell’acqua. Il nostro pianeta è arrivato fino circa al XX secolo quasi integro; certo molto popolato ma con una qualità dell’ambiente piuttosto sana a parte le grandi metropoli che già nel 1800 avevano problemi di inquinamento dovuti alle grandi concentrazioni di polveri di carbone causate dal riscaldamento delle abitazioni. Poi,  le grandi industrie, le automobili, ecc.  hanno portato all’attuale situazione di degrado preoccupante  dell’ambiente urbano ma anche extra urbano come qualità dell’aria, dell’acqua e della natura in generale. A questo punto dobbiamo parlare dello specifico caso dell’inquinamento dell’acqua.

lagoPrendiamo come esempio le acque di un lago… pesantemente avvelenate dalle tante ragioni a cui abbiamo accennato. Per ripulirne le sue acque, gli esperti ci dicono, ci vorranno anni e anni, probabilmente secoli.   Allora nessuno di noi si vede costretto ad impegnarsi perché “tanto noi non ne vedremo mai più l’integra bellezza”.  Invece è proprio a noi che  spetta questo difficile compito: noi ne abbiamo causato il danno e noi dobbiamo rimediarvi pensando che “prima si comincia e prima si otterrà il corretto risultato”. Non hanno importanza gli anni o i secoli che occorreranno, l’importante è cominciare, quanto prima e restituire alla natura tutta la sua bellezza.Così è anche per la nostra anima: non importa cosa e chi l’abbia sporcata, ferita, disumanizzata;  non contano gli errori che noi abbiamo commesso o che abbiamo subito; ciò che è urgente è che la nostra consapevolezza prenda forma in gesti che ci restituiscano dignità e sanino le ferite nostre o di altri.

Emily Dickinson in una sua poesia esprime la leggerezza della speranza che tuttavia dà forza:

“La speranza è un essere piumato che si posa sull’anima, canta melodie senza parole e non finisce mai” 
La speranza in un futuro migliore ci aiuti a lavorare bene nel presente; solo così possiamo sentirci davvero vivi.

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