12 Fatica di Ercole: La cattura dei buoi di Gerione

indexCari tutti, siamo così giunti al termine del nostro percorso di ricerca applicata, sicuri di essere ancora in cammino.
La nostra è una piccola goccia del mare infinito (1), che in modo coraggioso ha traguardato la paura del non senso ed ha emesso la propria melodia.
Abbiamo imparato a far risuonare la nostra nota, ascoltando quella degli altri, lavorando per la realizzazione di rapporti armonici (2).
Nel contempo, siamo sempre alle prese con la fatica di realizzare nuovi equilibri, le nuove melodie, mentre traguardiamo nuovi orizzonti.
Molte sono le analogie ed i simboli mitologici che si differenziano nella forma ma non nella sostanza, per descrivere questo ultimo passaggio di Ercole, che rappresenta la natura umana, essere figlio dell’uomo e figlio di Dio, qualsiasi sia il modo con cui ciascuno lo può concepire.

Il Maestro chiamò Ercole e gli disse: “Ora sei davanti all’ultima Porta. Ti rimane l’ultima fatica prima di completare il cerchio e ottenere la liberazione. C’è un luogo oscuro dove la grande illusione regna sovrana. Il re di questo luogo è Gerione, un mostro a tre teste, tre corpi e sei mani. Egli tiene illegalmente con sé una mandria di buoi dal colore rosso cupo. Tu devi portare questa mandria da quel regno alla nostra Sacra Città. Fai attenzione al pastore Eurizione e ad Ortro, il suo cane a due teste. Ti posso dare un consiglio: Invoca l’aiuto di Elio.”
Ercole passò la 12a Porta e si fermò in un tempio per fare offerte a Elio, il dio del fuoco solare. Meditò per sette giorni e alla fine un calice d’oro cadde ai suoi piedi. Raccolse il calice e con la sua protezione attraversò un mare agitato e sbarcò sulla riva del regno di Gerione.
Quasi subito vide la mandria rossastra che pascolava sorvegliata dal pastore Eurizione e dal suo cane a due teste, che subito gli si scagliò contro. Ercole lo abbattè in solo colpo ma lasciò in vita il pastore che lo supplicava spaventato poi, spingendo i buoi davanti a sé, si avviò verso la Città Sacra.
Improvvisamente si accorse che Gerione lo stava inseguendo sbuffando fuoco e fiamme dalle sue tre teste, ma Ercole scagliò la sua freccia con tale impeto che trafisse tutti e tre i corpi del mostro, il quale, con striduli grugniti, cadde e non si rialzò più.
Non fu facile condurre i buoi alla Città Sacra. Ogni tanto qualcuno si perdeva ed egli doveva cercarlo. Alcune volte smarrì la via, ma sempre ritornava sui suoi passi per ritrovare il giusto sentiero.
Infine Ercole ebbe un’intuizione: mise tutti i buoi nella coppa d’oro che gli era servita per navigare fino all’isola di Gerione e li portò nella Città Sacra per offrirli in sacrificio ad Atena, la dea della Saggezza.
Quando tornò dal Maestro, questi lo accolse e gli disse: “Con queste 12 fatiche hai superato tutto ciò che è umano e hai raggiunto il divino. Sei tornato alla tua dimora per non lasciarla mai più e hai conquistato l’immortalità. Ora inizia il tuo compito cosmico”.
L’umanità va elevata e condotta attraverso le acque della sostanza bevendo il calice del sacrificio o dono totale di sé.
Ercole è un Salvatore del Mondo. Egli è venuto ad uccidere Gerione, un uomo con tre corpi, simbolo dell’essere umano con i suoi tre corpi unificati e simbolo dell’aspetto forma, indicandoci la via per diventare anima. Egli ha ucciso questo mostro, l’aspetto forma, indicandoci la via per salire all’anima.
I buoi rossi simboleggiano i bassi desideri, la caratteristica principale dell’umanità. Questi desideri sono sorvegliati da un pastore che è la mente, mentre il cane a due teste simboleggia la nostra natura psichica e l’aspetto materiale della nostra vita.
Ercole uccide il cane a due teste per insegnarci a privare di ogni potere sia il nostro aspetto materiale che la nostra natura emozionale, ma lascia in vita il pastore, la mente, perché durante le nostre incarnazioni la mente ci è indispensabile per interpretare l’energia spirituale. Egli ci insegna che i buoi rossi, i nostri desideri, devono essere incanalati, sottomessi e guidati e infine offerti alla dea della saggezza, l’anima.
La dodicesima fatica è accompagnata, come tutte le fatiche che l’hanno preceduta dal simbolismo di un segno zodiacale.
Pesci1-300x225L’ultima fatica ha come simbolo il segno dei pesci, l’ultimo nella ruota dello zodiaco. Essendo quindi il segno che conclude, porta in sè tutti i significati della fine dei cicli.
Il segno è rappresentato dai due Pesci, uno rivolto al Nord, l’altro che nuota all’orizzonte. Il Pesce rivolto al Nord è il simbolo dell’aspirante, quello all’orizzonte rappresenta la persona comune. Entrambi sono un’unica realtà.
Il motto del segno è: “Lascio la casa del Padre, e ritornando, io salvo”.
Il segno dei Pesci è il segno dei Salvatori del Mondo (4), i grandi Figli di Dio che provengono dalla dimora del Padre chiamati dal bisogno dell’umanità. Essi vengono a dare la dimostrazione del servizio e a stabilire, con le loro vite, un esempio concreto, affinché gli uomini possano seguire le loro orme.
Il segno dei Pesci è il segno della morte sotto vari aspetti: può essere la morte del corpo, oppure la fine di qualche amicizia indesiderabile, di qualche comportamento scorretto, di qualche forma di devozione che impedisce la nostra autodeterminazione. E’ il segno della morte della personalità per poter intraprendere il sentiero dell’anima. Se non accettiamo di morire a noi stessi, sempre, tutti i giorni della nostra vita, non vi può essere nuova vita, cambiamento, trasformazione, evoluzione.
Amore-e-PsicheSappiamo ormai riconoscere che Eros e Thanatos, ossia vita e morte, sono gli aspetti ella nostra realtà, della Vita Una, che tutto trasforma. (vedere il poema del nautilo imprigionato)
Quando ci comportiamo come anima, anche noi diventiamo servitori del mondo.
Ma che cosa significa in pratica essere servitori del mondo? (5)
Per prima cosa dovremo assolutamente superare qualsiasi desiderio di autoaffermazione: essere impegnati nel compito della salvezza del mondo non lascia più tempo né energia per qualsiasi tornaconto personale.
Il gruppo dei servitori del mondo non ha dogmi né dottrine, va incontro al bisogno dei fratelli con l’amore enunciato dal Cristo che è comprensione amorevole e intelligente, capace di valutare i bisogni di ogni individuo, capace di stimolarli a trovare da sé la soluzione ai propri problemi.
Prima di iniziare la fatica, Ercole si ferma nel tempio e medita per sette giorni.
Per imparare a coltivare l’inclusività e lo spirito universale della Nuova Era il cui motto è: “ama l’altro perché l’altro è te stesso”, anche noi dobbiamo meditare.
La meditazione, quando è fatta correttamente, è un duro lavoro mentale che ha la finalità di orientare la mente verso l’anima: quando siamo riusciti in questo intento, dobbiamo imparare ad ascoltare con la nostra mente ciò che l’anima ci deve dire e quindi imparare a tradurlo in parole e frasi da riversare nel nostro cervello in attesa (6).
Unconditional-loveNon è un lavoro facile, nessun lavoro che ci porta verso i regni dello spirito è facile, ma quando, tutti insieme, ci saremo contagiati con l’amore, con la gioia, con l’armonia dei giusti e retti  rapporti, una nuova energia trasformerà la terra in un luogo di inimmaginabile bellezza e l’umanità potrà svolgere il suo compito di diventare un ponte di salvezza e di luce fra i regni di natura e i regni dello spirito.
Il testo si sofferma per alcune pagine sulla tematica del “ritorno del Cristo”
Molti sono i testi, i maestri e le tradizioni che trattano questo importante avvenimento, qualsiasi sia il nome dato nei tempi e nei modi di questa altissima entità (gli ebrei aspettano il ritorno del messia, i buddisti del Maitreia, il mondo cristiano, del Cristo alla fine dei tempi e tanto ancora)
Per ora credo che per noi sia importante ricordare che nel mondo vi sono molti gruppi di donne e uomini di buona volontà che consapevolmente e non, lavorano per il bene dell’umanità, dei regni di natura, del pianeta stesso.
Come più volte ci siamo detti, anche questo piccolo gruppo ne fa parte, sta lavorando umilmente per un processo evolutivo delle proprie coscienze, e di conseguenza, irradia attorno con, i pensieri, parole ed opere, quel processo di saturazione spaziale, che crea nuove realtà.
“Vi sono gruppi che, senza far rumore, senza interessi personali, stanno assumendo il pesante fardello di guidare l’umanità. Essi danno vita a movimenti che possiedono la nuova vibrazione; essi vanno dicendo cose che, nel loro tono sono universali, vanno enunciando principi che sono cosmici, inclusivi e non esclusivi, parlano un linguaggio universale, sono servitori e non hanno alcun interesse personale… dobbiamo imparare a riconoscere la nuova nota, come viene fatta risuonare dai discepoli, ovunque dove essi si trovino, e renderci idonei a partecipare al lavoro. Il segno distintivo di queste persone, non è quello dell’auto-affermazione, in quanto già stata traguardata, ed in quanto, troppo impegnati nel Servizio. Vanno incontro ai bisogni dei loro fratelli, secondo il messaggio del Cristo: Vi do un nuovo comandamento, amatevi l’un l’altro. Questo non è sentimentalismo, l’amore enunciato è amore intelligente”
imagesAmore intelligente merita una riflessione particolare che condivideremo in gruppo.
Ai nostri tempi, abbiamo la fortuna di assistere allo schiudersi di tante discipline del sapere umano che concorrono a svelare molte verità, un tempo di retaggio esclusivo delle religioni o delle filosofie.
Stiamo percorrendo i primi passi e stiamo costruendo come umanità le strade della nuova era. Stiamo appunto realizzando lo spirito universale, l’identificazione ed il sentirsi una sola cosa con tutti gli abitanti del pianeta.
Basta pensare al grande supporto che la fisica quantistica e la PNEI, ci stanno offrendo. Il processo dell’entanglament ne è un esempio (6).
Il testo ci ricorda che: “noi possiamo sentirci parte dei nuovi servitori del mondo come? non certo col solo parlarne, ma facendo ciò che dobbiamo fare correttamente, qualunque sia il nostro dovere, dobbiamo farlo bene, coltivando la giusta attitudine interiore, con apertura ed ampia disponibilità verso tutti i nostri fratelli”.
Tra le tante cose, tra i molteplici strumenti che abbiamo a disposizione per accrescere le nostre coscienze e quindi la nostra capacità di Servizo, c’é la MEDITAZIONE (7).
Anche questo argomento merita tempo adeguato a lui dedicato e potremmo metterlo a calendario nel nostro percorso. Basti per ora ricordare, sintetizzando che la meditazione, quando fatta correttamente, è un duro lavoro mentale, la cui finalità è quella di orientare la mente verso il Sé o Anima
Noi potremmo dire semplicemente che la meditazione ci può portare ad uno stato di vuoto, di silenzio interiore, condizioni indispensabili per divenire canali aperti, ricetrasmittenti, aperti ai mondi sottili, per ricevere le impressioni” dell SE’superiore o Anima
“L’oracolo ha parlato e lungo i secoli si è levato il grido. Conosci te stesso”.

delfi

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Note
  1. Analogia della goccia di caffè che messa in un bicchiere di latte, ne trasforma la proprietà organolettica rendendo la bevanda un cappuccino molto chiaro
  2. Analogia della formazione di una orchestra composta da molti strumenti che ci possono rappresentare, ma che insieme, una volta acquisito bene il funzionamento si può “accordare” con gli altri strumenti, per creare una melodia, un concerto. Lo spartito comune può rappresentare la vita, dove ognuno emette la propria nota, finalizzata in modalità sistemica, a produrre l’unica grande opera, che si avvale di ciascuno di noi, nel rispetto del ritmo( cicli) e delle pause(silenzi)
  3. Analogia della carrozza/persona con i suoi veicoli
  4. Molteplici sono le divinità, i salvatori dell’umanità che si sono succeduti, nelle varie tradizione dalla notte dei tempi ai giorni nostri. (Mitra, Krisna, Budda, Cristo ecc.) Molte sono le religioni che ne attendono il ritorno( Messia, Maitreya, Iman Bedi ecc.)
  5. Nella grande famiglia dei servitori del mondo, intendiamo, riferirci a quanti, in modo consapevole o meno (analogia degli spaccatori di pietre nella costruzione del tempio) lavorano nei svariati campi di servizio. Basti menzionare i molteplici settori, nel sociale, nella politica, nella educazione, nella economia e finanza, nelle scienze tutte, nelle religioni, nel volontariato. Ognuno è chiamato a lavorare nel campo che maggiormente gli compete, per il quale è maggiormente predisposto, ognuno offre i talenti che possiede e li mette a disposizione, nelle minime cose come in situazioni più complesse.
  6. Entanglement: Il comportamento ondulatorio della materia previsto dalla meccanica quantistica è inoltre alla base di un altro sorprendente fenomeno, tipicamente quantistico, noto come entanglement (ovvero intreccio) che caratterizza gli stati quantici di sistemi fisici (microscopici) tra loro interagenti. Si può certamente affermare che l’entanglement quantistico rappresenta uno dei fenomeni più misteriosi, e tuttora sostanzialmente inspiegati, di tutta la fisica a tal punto che Erwin Shrodinger, uno dei padri fondatori della meccanica quantistica lo definiva il “tratto caratterizzante” della teoria quantistica, e Albert Einstein non riuscì mai ad accettarlo fino in fondo tanto da ritenerlo la prova stessa che la meccanica quantistica fosse una teoria sostanzialmente inesatta (o quantomeno incompleta).
    In estrema sintesi, il concetto di entanglement è basato sull’assunzione che gli stati quantistici di due particelle microscopiche A e B (ma anche, in una certa misura, dei sistemi macroscopici) inizialmente interagenti possano risultare legati (appunto “intrecciati”) tra loro in modo tale che, anche quando le due particelle vengono poste a grande distanza l’una dall’altra, la modifica che dovesse occorrere allo stato quantistico della particella A istantaneamente avrebbe un effetto misurabile sullo stato quantistico della particella B, determinando in tal modo il fenomeno della cosiddetta “azione fantasma a distanza” (spooky action at distance).
  7. Meditazione (dal latino meditatio, riflessione) è, in generale, una pratica che si utilizza per raggiungere una maggiore padronanza delle attività della mente, in modo che essa smetta il suo usuale chiacchierio di sottofondo e divenga assolutamente acquietata, pacifica. Molte sono le pratiche per preparare alla meditazione. Meditazione guidata, m. trascendentale, m. vipassana, m. zen, m. buddista, m. hayes, m. kundalini, m. simbolica, m. sciamanica, m. mindfulness ecc.
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2 risposte a 12 Fatica di Ercole: La cattura dei buoi di Gerione

  1. 5.4 Lucia dice:

    Come sempre la spiegazione dello svolgere nel tempo e nello spazio di questa ultima fatica di Ercole è più che esaustivo. Tutto il percorso del discepolo è volto a sconfiggere la materia e al tempo stesso per spiritualizzare la stessa e riunire le due energie affinché l’Anima trionfi.

  2. greg dice:

    grande Gabry , ciao Greg .

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